Sposarsi in comune con un rito civile, è una pratica che di anno in anno sta acquisendo sempre più consensi anche in Italia, dove il matrimonio religioso era solitamente il più gettonato negli anni passati. Questa tendenza, in forte crescita, ha portato a vere e proprie evoluzioni nel matrimonio civile, tanto da essere ormai completamente paragonabile a quello religioso in termini di durata e “intrattenimento” post cerimonia.
Per chi se lo stesse chiedendo, le differenze “legali” tra un rito civile e uno religioso non sono poi tante. Si tratta anche in questo caso dell’atto con il quale due persone manifestano la volontà di realizzare una comunione di vita con l’osservanza dei diritti previsti per i coniugi dal codice civile italiano. A differenza del rito religioso, tuttavia, questo atto produrrà effetti unicamente per il diritto dello Stato. Si tratta dunque di un atto pubblico complesso, poiché unisce la volontà dei due sposi con le attestazioni e le dichiarazioni di un pubblico ufficiale (come il sindaco o un suo delegato).
In particolare, a rendere “unico” questo tipo di celebrazione, è la possibilità di svolgerla direttamente presso la location scelta dagli sposi (se adibita). Un’opzione in grado di personalizzare al massimo il giorno del matrimonio rendendo i suoi ricordi davvero indimenticabili per voi e per tutti gli invitati. Una sorta di possibilità di “giocare in casa”, dove ogni elemento sarà stato scelto e posizionato secondo il vostro gusto, così da non poter incappare in spiacevoli inconvenienti.
Lo svolgimento della cerimonia
Partendo dal presupposto di possedere tutti i requisiti per sposarsi, possiamo arrivare, infine, al nocciolo della questione. Lo svolgimento del matrimonio civile è una prassi in realtà molto veloce, seppur solenne. Consiste unicamente nella lettura degli articoli del Codice Civile italiano, da parte dell’officiante che celebrerà il matrimonio civile, relativi agli obblighi e ai diritti dei novelli sposi.
Il passo immediatamente successivo è quello della lettura delle promesse, che possono essere in formula classica o anche personalizzate a piacimento. Si tratta di un altro passaggio fondamentale che, incredibile ma vero, non include obbligatoriamente lo scambio delle fedi. Esattamente, anche perché gli anelli sono un simbolo più religioso che altro e quindi non previsti nella versione “standard” del rito civile. Quello che è strettamente necessario è l’atto di giurarsi amore eterno dinnanzi all’officiante e ai propri testimoni… ma non preoccupatevi! Lo scambio delle fedi è ormai una tradizione molto consolidata ed è facilmente introducibile in un rito civile e sarete liberi di personalizzare anche questo momento, magari scegliendo come “paggio” un parente fidato, o magari un dei più giovani.
A questo punto, ognuno dei passaggi obbligatori sarà stato effettuato e il rito potrà dirsi concluso a livello “burocratico”.
Chi volesse, però, potrà accordarsi per rendere questo momento ancora più magico attraverso l’inserimento di rituali simbolici, perfetti per rendere unico questo giorno. Un esempio? Il rito della luce: un rito molto in voga negli Stati Uniti e in Germania che si sta diffondendo velocemente anche in Italia. In questo caso, successivamente allo scambio degli anelli, gli sposi prenderanno in mano una candela ciascuno e, insieme ne accenderanno una più grande. Subito dopo, la candela grande andrà posizionata al centro di un tavolo e le due più piccole al suo fianco. Questo gesto simboleggerà la fusione delle loro anime e la creazione di una nuova vita, mantenendo, tuttavia, accese le due fiamme rappresentanti il proprio io, necessario per alimentare la vita di coppia.
Allo stesso modo, alcuni passaggi tradizionali potranno essere sempre mantenuti. Ad esempio, l’arrivo della sposa a braccetto con il padre o altro parente e la fatidica attesa dello sposo all’altare, o meglio, al fianco dell’officiante nel caso di un rito civile.
Non solo in Comune
Sono ancora moltissimi a chiedersi quale sia il luogo dove poter svolgere il rito civile. La domanda sorge in quanto vi è ancora una certa confusione per quanto riguarda questo argomento. La buona notizia, tuttavia, è che non sempre si è limitati alla cosiddetta “Casa comunale”, ovvero la sala adibita del comune per svolgere le cerimonie. Negli anni, infatti, le amministrazioni comunali hanno sempre più allargato la loro offerta, permettendo alle coppie di sposarsi presso una selezione di location sempre più ampia, comprendente edifici storici appartenenti allo stesso comune ma anche sedi private con le quali sono state firmate speciali convenzioni.
Anche per questo, è oggi possibile celebrare il proprio matrimonio civile in luoghi davvero speciali. Alcune location sono riuscite addirittura a rendere possibile il matrimonio anche in riva a un lago o al mare, essendo la zona di loro proprietà e avendo stipulato degli accordi con il relativo Comune. Un ottimo motivo per prendersi il giusto tempo per raccogliere informazioni ed esplorare tutte le possibilità che si avranno a disposizione per rendere davvero unico il vostro giorno più importante!
Quanti testimoni sono necessari?
Il numero dei testimoni è un altro dei fattori che spesso può condurre i novelli sposi in confusione quando si parla di un matrimonio con rito civile.
Differentemente dal rito religioso cattolico, dove i testimoni necessari sono due per lo sposo e due per la sposa, nel rito civile il numero viene dimezzato. Un solo testimone a testa è, infatti, il requisito previsto dalla legge italiana e saranno unicamente queste due persone a dover firmare il registro ufficiale al termine della celebrazione.
Eccedere questo numero è chiaramente possibile, a patto di tenere sempre a mente due cose. La prima è che si dovrà ricevere un permesso ufficiale da parte di chi dovrà officiare il matrimonio; la seconda è ricordarsi che comunque e in ogni caso, saranno solo due i testimoni che potranno firmare il registro ufficiale.
Queste persone (i firmatari) dovranno inoltre necessariamente essere cittadini italiani e aver compiuto la maggiore età, così me previsto dalla legge italiana.
Quali abiti indossare?
Ecco un’altra domanda che potrebbe sembrare superflua, eppure, anche in questo caso è bene chiarire alcuni dettagli interessanti. Differentemente dalla tradizione del matrimonio religioso, quello civile non ha una vera e propria etichetta da dover seguire.
Questo fattore comporta che gli abiti indossati dagli sposi potranno essere più “casual”, se così desiderassero i diretti interessati. È ovviamente scontato che in questi particolari casi “l’abito fa il monaco” e l’occhio vuole sempre la sua parte. I classici abiti da cerimonia sono perciò sempre i benvenuti, ma sono sempre di più le coppie che preferiscono vestirti in maniera “meno appariscente”.
Le motivazioni? Possono essere le più disparate: c’è chi lo fa perché non vuole sembrare troppo “pomposo”, chi per dare meno nell’occhio, chi per risparmiare e chi perché, più semplicemente, preferisce qualcosa di diverso rispetto alla tradizione classica. La verità, che accomuna queste possibili scelte, è che la personalizzazione nel caso di un matrimonio civile è palesemente più semplice rispetto al rito tradizionale religioso.
Quanto dura un matrimonio civile?
Come anticipato poc’anzi, il rito civile ha generalmente una durata molto più breve rispetto al classico rito religioso. Potremmo attestare la durata media a circa 30 minuti, tempistica che può variare, anche di molto, a seconda delle personalizzazioni che potrebbero essere introdotte.
A influire su questi “prolungamenti” possono essere anche degli ovvi fattori esterni. Molti Comuni, per esempio, sono soliti trovarsi all’interno di centri storici dove il parcheggio potrebbe trasformarsi in un problema, nonostante sia possibile richiedere dei permessi speciali per il giorno fatidico. Un altro fattore che può prolungare la cerimonia, ma in modo molto più piacevole, è invece dato dall’eventuale possibilità di celebrare il rito presso la location prestabilita. Qui si giocherà letteralmente “in casa” e potranno essere aggiunti momenti e personalizzazioni in base ai propri gusti e necessità.
Quanto costa un matrimonio civile?
Un’altra delle variabili “controllabili” è sicuramente quella della spesa. Come già anticipato, un rito civile è spesso scelto da quelle coppie che preferiscono un matrimonio più “sobrio”. In rito civile, ad esempio, non può sorgere l’imbarazzo di dover colmare tutti i posti a sedere presenti in una chiesa. Le sale adibite per questo rito sono solitamente più ristrette e anche per questo il numero degli invitati è generalmente più basso rispetto alla sua controparte religiosa.
Allo stesso modo, nel matrimonio civile è possibile “rompere” la tradizione degli abiti degli sposi. Sono molte le coppie, infatti, che preferiscono vestiti più sobri e “casual” rispetto a quelli classici… e sappiamo bene tutti quanto questo dettaglio possa influire, anche pesantemente, sulla spesa totale. Il fattore personalizzazione, così come la possibile scelta di una location adibita a ospitare dei matrimoni civili potrà quindi far oscillare il budget del matrimonio in maniera più o meno ampia.
Parlando di variabili “fisse”, invece, oltre al costo delle pubblicazioni (che richiedono una o più marche da bollo da 16 euro) è necessario considerare l’affitto della sala comunale, in caso non si voglia optare per una location differente. In questo caso, i costi si aggirano generalmente tra i 100 e i 500 euro.
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